26 Giu La fisioterapia nel dorso curvo giovanile
Il dorso curvo o “ipercifosi dorsale” è un’esagerazione della normale curva dorsale.
I limiti nei quali la cifosi dorsale deve essere considerata normale è quando la curva è compresa tra i 20 ed i 40 gradi misurati secondo il metodo di “Cobb”.
Quando la curva supera questi limiti è definita ipercifosi dorsale che può accompagnarsi ad una iperlordosi lombare.
È importante, però, la classificazione della curva dorsale che può essere “morbida” o “rigida”.
L’ipercifosi morbida è detta anche “falsa cifosi” e sussiste quando il suo raddrizzamento può essere ottenuto con uno sforzo di volontà: in questo caso non esiste una deformità ossea.
È dovuta principalmente ad un “crollo” della colonna dorsale su base posturale; ossia il soggetto si abbandona, coricandosi sulle curva, vinto dalle tensioni delle catene mio-fasciali su base discendente o ascendente.
Anche cause psicomotorie, pigrizia, vizi posturali ecc. possono essere causa di questa disarmonia.
La “cifosi rigida” o “cifosi vera” invece è quella che non è possibile modificare con la forza di volontà del paziente.
È dovuta ad una deformità ossea delle vertebre che può essere o costituzionale (quella giovanile) o acquisita (nell’adulto a causa di patologie artrosiche, reumatiche o di una curva morbida non curata ad esempio).
La fisioterapia è di predilezione in ambedue i casi e si avvale di tecniche diverse dove però la fa da padrone la rieducazione posturale globale Mézières accompagnata da tecniche specifiche segmentarie scelte a seconda del caso.
Nella cifosi morbida l’obiettivo della fisioterapia sarà quello di evitarne il peggioramento e che si trasformi in “rigida” a causa dell’addensamento legamentoso ed accorciamento muscolare.
Si valuteranno anche le cause correggendo eventuale cattivo appoggio plantare, malposizione del capo, malocclusione, ecc.
In quella rigida ,invece ,mirerà a contenere il dismorfismo vertebrale nell’ambito del tratto dorsale, ad evitarne il peggioramento ed evitare che possa avere conseguenze posturale sugli altri distretti corporei.
In alcuni casi può essere utile l’uso di un “corsetto di mantenimento” prescritto da uno specialista (ortopedico o fisiatra) il quale ne valuta l’esigenza a seconda della gravità della curva.
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